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Il novembre dell'intelligenza artificiale, tra le ambizioni UK e la falsa partenza di Office Copilot


L’ 1 e il 2 Novembre a Bletchley Park, si è tenuto il primo summit internazionale sulla sicurezza dell'intelligenza artificiale, promosso dal Regno Unito. Il luogo scelto per questo importante incontro non è casuale, ma ricco di significato storico: è lo stesso dove Alan Turing, il padre ante litteram dell’Intelligenza artificiale, durante la Seconda Guerra Mondiale decifrò il codice Enigma, contribuendo in maniera determinante alla vittoria degli Alleati. Il Primo Ministro britannico Rishi Sunak ha manifestato apertamente l'intento del Regno Unito di assumere la leadership sulla scena globale in tema di sicurezza dell’intelligenza artificiale, cercando di ritagliarsi un ruolo dopo la Brexit nelle dinamiche economiche competitive di Stati Uniti, Cina e Unione Europea.


L'evento ha radunato circa 100 partecipanti tra leader mondiali, dirigenti di aziende tecnologiche, accademici e rappresentanti di organizzazioni no profit. Tra i nomi di rilievo, vi erano la Vice Presidentessa degli Stati Uniti Kamala Harris, la Presidentessa della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, e il Vice Ministro cinese della Scienza e della Tecnologia Wu Zhaohui. Imponente anche la presenza dell'industria AI con figure come Elon Musk, Demis Hassabis di Google DeepMind e Sam Altman di OpenAI.


Durante il Summit sono stati affrontati i (noti) temi cruciali relativi ai rischi associati all'AI, come l'uso malevolo da parte di hacker o terroristi e la potenziale acquisizione di “autonomia” da parte delle AI. L'obiettivo era avviare una conversazione globale sulla futura regolamentazione dell'AI, in un momento in cui ancora non esistono normative globali condivise in materia di sicurezza dell’intelligenza artificiale, salva la notevole eccezione del Regolamento Europeo sull’AI, che sta concludendo il suo iter legislativo presso il Parlamento Europeo.


Nel corso del Summit è stata inoltre stilata la "Dichiarazioni di Bletchley", che mira a fornire una roadmap per la regolamentazione e la sicurezza dell’intelligenza artificiale a livello globale, ponendo l'accento su cinque aree principali:

• Cooperazione Internazionale: si enfatizza la necessità di un fronte unito globale per affrontare le sfide dell'AI.

• Standard di Sicurezza: vengono promossi alti standard di sicurezza nella progettazione e implementazione dell'AI.

• AI Etica: si sottolinea l'importanza dell'etica, inclusi il rispetto dei diritti umani e la privacy.

• Trasparenza e Responsabilità: si promuove la trasparenza e la responsabilità nei sistemi di AI per costruire fiducia pubblica.

• Condivisione della Conoscenza: si sottolinea l’importanza della ricerca collaborativa e la condivisione della conoscenza tra nazioni per migliorare la comprensione e mitigazione dei rischi dell'AI.


Sull’altra sponda dell’Oceano, pochi giorni prima il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha emanato un ordine esecutivo sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale, mirato a garantire che i sistemi AI siano sicuri, affidabili e pronti per essere resi pubblici prima che le aziende possano lanciarli sul mercato. Questo ordine esecutivo ha introdotto una serie di misure preventive, delineando un insieme iniziale di regole che potrebbero essere rafforzate dalla legislazione futura. L'ordine ha anche puntato a costruire la capacità degli Stati Uniti di valutare e mitigare i rischi associati ai sistemi AI, promuovendo al contempo un ecosistema AI innovativo e competitivo che supporti i lavoratori e protegga i consumatori.


Il 1° novembre era anche un giorno molto atteso per il rilascio di Microsoft Office Copilot, il sistema di intelligenza artificiale integrato in Office, la suite di produttività più diffusa al mondo. Il 20 settembre 2023 scorso, infatti, Microsoft aveva annunciato la disponibilità generale di Office Copilot per tutti gli utenti aziendali/professionali a partire proprio dal 1° novembre. Tuttavia, le aspettative degli utenti sono state in gran parte deluse poiché la distribuzione di Office Copilot è stata riservata alle licenze Office E3 ed E5 (mentre dalle comunicazioni precedenti sembrava destinato anche per le più economiche licenze Business standard e Business Premium) con un ordine minimo di almeno 300 licenze con vincolo annuale, ad un costo di 30 dollari mensili per licenza, rendendo Copilot accessibile di fatto solo alle grandi imprese, con un investimento, fatti i calcoli, non inferiore a 108.000 dollari l’anno.


Il motivo di tale limitazione della platea degli utenti non è chiaro. Si tratta di limiti oggettivi nella mobilitazione di risorse computazionali o scelte strategiche del Colosso di Redmond? Magari entrambe i fattori hanno avuto un peso. A dispetto delle visioni più ingenuamente ottimistiche secondo le quali l’intelligenza artificiale sarà una risorsa equamente distribuita, ci appare chiaro che l'AI di Microsoft non è un diritto ma un prodotto, preceduto tra l’altro da un marketing insolitamente opaco in questa vertiginosa corsa dell’AI che sembra sempre di più una versione tecnologica del Gold Rush. Copilot non è quindi per ora destinato primariamente alla piccola utenza, che ora manifesta sui social il proprio dispetto e la propria delusione per essere stata sedotta e abbandonata dalla Microsoft.


Non ci si può infine sottrarre a una ulteriore notazione: difficile credere che l’ingente investimento delle aziende che ordineranno Copilot (come detto, un conto di almeno 108.000 dollari l’anno) non abbia una contropartita in termini di risparmio di costi relativi alle risorse umane.




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